Questa volta ho colto l'occasione di un viaggio negli states per pubblicare un report su di una località sciistica molto famosa e spesso sulla bocca di tutti gli appassionati di snowboard e sci freestyle. Mammoth Mountain in California, che, come un simpatico californiano mi ha sottolineato, si pronuncia “memot”…
…e non come gli avevo detto io “mammut”, da perfetto ignorante della pronuncia inglese.
Beh, alla fine l'importante è capirsi. Comunque torniamo a noi… naturalmente da una località rinomata come Mammoth, ci si aspetta chissà che cosa e le aspettative non deludono. La località anche se non molto grande come comprensorio (potete immaginarvi il versante Grostè di Madonna di Campiglio, come esempio di grandezza) offre diversi km di piste e svariati percorsi in fuori pista.
piantina impianti sciistici Mammoth Montain…i pallini arancioni sulla piantina indicano gli snowpark
La bellezza che secondo me la contraddistingue, è il fatto che a quelle altezze si può trovare tanta vegetazione. Infatti il comprensorio va da 2469 mt (8100 feet) a 3369 mt (11053 feeet) e a tali altezze ancora ci sono tantissimi alberi. Il paese, che poi si chiama con precisione Mammouth Village, è molto grande ed è situato su di un altopiano e immerso in una fitta foresta. Le strade principali del paese sono la “old mammouth road” e la “main”. Su di queste due strade si sviluppa tutto ciò che c'è a Mammoth, ossia negozi, locali e alberghi; mentre le abitazioni singole sono immerse nel bosco.
Ma ora veniamo alla parte più interessante e quindi il comprensorio sciistico, che come dicevo non è molto grande ma permette sicuramente a tutti di divertirsi ed in special modo a coloro che sono appassionati di freestyle.
Infatti all'interno del comprensorio si snodano tre snowpark suddivisi in diversi gradi di difficoltà. Al loro interno slides, jumps per tutti i gusti e di tutte le misure. Nel park più grande ci sono due half pipe paralleli di diversa lunghezza ed altezza, in modo da dare a tutti la possibilità di usufruirne. Tutti gli snowparks sono pensati e realizzati per dare una ottima sicurezza a tutti coloro che ne usufruiscono, ma senza dimenticare che all'interno ci si deve divertire; quindi le sequenze di slides e jumps sono innumerevoli e sicure.
Ciò che mi ha fatto veramente piacere vedendo “unbound snowpark”, ossia uno dei parks più famosi al mondo e sempre presente nei video, è che mi ha fatto render conto che il livello di degli snowparks italiani negli ultimi anni è veramente cresciuto ed evoluto, tanto da non dover avere tanta “invidia” dei resorts americani.
Naturalmente ancora ci sono delle piccole differenze che contraddistinguono Mammoth dalle nostre località, come ad esempio le panchine all'arrivo delle seggiovie, dove gli snowboarder possono sedersi per allacciarsi lo snowboard.
Ciò che però fa veramente impressione è l'importanza che danno al “popolo del freestyle”, infatti come prima vi dicevo ci sono tre aree riservate al freestyle. Altro confronto, che teniamo bene noi dello stivale, è il livello di riding generale, che non è più di gran lunga superiore a qualche anno fa; fatta eccezione che in qualche caso.
Infatti non è da tutti i giorni vedere bambini di 8/10 anni e sciatori classici (per intenderci quelli con le tute attillate) fare jumps da 15/18 mt!
Nella miriade di strutture presenti, non ho potuto resistere nemmeno io e anche se rimettevo ai piedi lo snowboard solamente a Mammoth dopo un inverno fermo per una operazione ai legamenti del ginocchio, ho approcciato goffamente qualche salto e qualche slides.
Sicuramente non ho potuto sfruttare al massimo ciò che Mammoth offre, ma posso considerarla una uscita che è servita a sondare il terreno, per raccontare e convincere altri amici dell'Hot Ice a tornare nella prossima stagione.
Testo: Cristiano Bordi
Foto: Pamela Ciattaglia/Cristiano Bordi